Il 13 aprile scorso si è conclusa la 54a edizione di Vinitaly. Il 2022 ha segnato l’anno della ripartenza, di una nuova speranza. Del “Vinitaly restart”, come l’ha battezzato Veronafiere.
Una ripartenza all’insegna delle novità, mai così numerose. Dall’orange wine alla mixology, passando per piccole grandi cantine, ma sempre strizzando l’occhio al B2B e ai mercati esteri, un po’ sul modello Prowein.
Ci sbilanciamo: Il Vinitaly 2022 è stata l’edizione più attesa di sempre. Dopo due anni di stop dovuti alla pandemia, la voglia di riassaporare il clima della fiera era fortissima. Così come la volontà di scoprire nuove bottiglie e cantine da ogni angolo d’Italia.
Anche Propaganda3 era presente al Vinitaly. Insieme ai nostri clienti, abbiamo sorseggiato alcuni (tanti) calici seduti negli stand che abbiamo progettato per questa loro grande occasione. Per poi stappare a 4 mani una bottiglia di Asti Liberty, il nuovo gioiellino di Casa Sant’Orsola, di cui abbiamo curato l’immagine.
Botti piene, anzi pienissime
Numeri da capogiro
In generale, Vinitaly 2022 ha registrato, come previsto, il tutto esaurito. I numeri sono notevoli: in 17 padiglioni, 4.400 aziende provenienti da 19 nazioni hanno presentato le proprie bottiglie. Molto spazio anche ad attività più interattive, con 30 convegni, 76 degustazioni e numerose masterclass.
Il vino italiano vola all’estero
Un’attenzione particolare è stata dedicata ai mercati esteri. Grazie alle iniziative di “incoming” promosse da Veronafiere in collaborazione con l’Agenzia ICE, 700 buyer esteri sono giunti a Vinitaly 2022 da 50 Paesi diversi. Fortissima la presenza degli Stati Uniti, con oltre 130 operatori.
Il 2021 è stato un anno ampiamente positivo per le esportazioni di vino italiano. Grazie alle riaperture della ristorazione, l’export è aumentato del 12% rispetto al 2020, raggiungendo i 7,1 miliardi di euro. Numeri che lasciano ben sperare anche per questo 2022.
Vendere l’eccellenza
C’è chi sottolinea però un particolare. Nonostante il mercato del vino italiano goda di buona salute, ci sono ancora delle possibilità poco esplorate, e si può migliorare ancora molto.
È di questa opinione Laura Donadoni, giornalista, autrice e ambasciatrice del vino italiano nel mondo. Mettendo a confronto i dati delle cantine italiane con quelli delle cantine californiane della Napa Valley, è chiaro come le aziende nostrane fatichino a vendere e a monetizzare il flusso costante di acquirenti e visitatori.
Secondo la giornalista, “i dati gridano una verità inconfutabile: in Italia c’è un grande potenziale non sfruttato”. E guardando ai dati, è difficile dire il contrario.
In Italia circa 15 milioni di persone visitano le nostre cantine ogni anno. Ma di questi 15 milioni, solo un milione e mezzo, il 10%, acquista almeno una bottiglia dalla cantina che ha appena visitato.
Per contro, la Napa Valley riceve annualmente 3,9 milioni di enoturisti, che nel 70% (!) dei casi concludono la propria esperienza con almeno un purchase.
Il bilancio finale non lascia spazio a interpretazioni. Usando le parole dell’autrice, “Questo significa che a parità di numero di visitatori, la Napa Valley potrebbe, potenzialmente, incassare circa 2.8 volte il valore dell’intero mercato enoturistico italiano”.
I trend di Vinitaly 2022
Naturalmente, gli organizzatori di Vinitaly non sono rimasti a guardare. Nel tentativo di intercettare target ancora scoperti e ottimizzare quelli già esistenti, i trend emersi durante Vinitaly 2022 hanno evidenziato un denominatore comune: la specializzazione.
La Mixology e i giovani
Per attirare i più giovani, sempre più difficili da intercettare e non particolarmente attratti dal vino, sono state promosse diverse iniziative. La principale è l’intera area tematica dedicata alla mixology, con ben 14 masterclass tenute da famosi bartender e professionisti del settore.
Lungo tutti i 3 giorni di Vinitaly, si sono alternati speech dedicati alla storia dei prodotti e alle nuove tendenze, lezioni di storia dell’aperitivo e delle sue evoluzioni, creazioni live di nuovi cocktail a base di vini, liquori e distillati.
La mixology ha sempre suscitato un fascino particolare su di noi. E abbiamo avuto anche la fortuna di lavorarci. Scopri qui i nostri lavori per Bruno Vanzan e il suo liquore Iovem.
Vini arancioni?
Il trend degli orange wines, i vini del “quarto colore”, ha preso piede nel corso degli ultimi anni. Per la prima volta, però, è sbarcato a Vinitaly l’Orange Wine Festival, evento itinerante dedicato ai vini arancioni.
Gli orange wines sono dei vini prodotti con uve a bacca bianca, ma vinificati come i vini rossi, cioè con macerazioni del mosto a contatto con le bucce e i lieviti, per durate variabili (da qualche giorno a diversi mesi). La loro origine è da ricercare, probabilmente, nell’attuale Georgia, ritenuta da molti la culla del vino.
Vinitaly 2022 ha dedicato a questi particolari vini una masterclass che ha coinvolto 38 produttori da 7 nazioni: l’ospitante Italia, la già citata Georgia, ma anche Slovenia, Croazia, Serbia, Austria e Grecia.
Amanti del vino e professionisti del vino
Ricalcando gli aspetti migliori di Prowein, l’intenzione di Vinitaly 2022 era quella di “separare” l’audience business dai tanti singoli wine lovers. Prowein, il “Vinitaly tedesco” che si svolge ogni anno a Düsseldorf, ammette infatti solo operatori professionisti, cercando di garantire ai players le migliori condizioni possibili per fare business.
La separazione non è ancora così netta per Vinitaly, ma il trend va in questa direzione. Una novità dell’edizione 2022 mira proprio a questo obiettivo: l’iniziativa “Vinitaly and The City” è pensata su misura per tutti i wine lovers rimasti esclusi dalla fiera, con 4 giorni di “fuorisalone” ricchi di eventi e intrattenimento.
Il chiaro tentativo di Vinitaly è dunque quello di assicurare la migliore esperienza possibile sia agli operatori business che agli amatori privati. Alzando il livello di engagement di questi ultimi con Vinitaly and The City, si permette ai primi di dedicarsi agli affari in un clima più favorevole al business.
Micro Mega Wines, piccoli capolavori.
Un’altra grande novità è rappresentata dall’area tematica Micro Mega Wines. Con essa, Vinitaly ha tentato di dare la giusta visibilità alle molte aziende italiane piccole nelle dimensioni, ma grandissime nella qualità.
In particolare, le 27 cantine espositrici sono caratterizzate da un comune obiettivo: mantenere vive alcune tra le più antiche produzioni di nicchia a tiratura limitata, legate indissolubilmente al proprio terroir di appartenenza. Si tratta di produzioni uniche e non riproducibili, in quanto la specificità del luogo permette, a seconda dei casi, a uve autoctone di crescere indisturbate, oppure a uve internazionali di esprimere caratteristiche uniche.
Si tratta, dunque, di “vini assolutamente unici, veri portabandiera del Made in Italy vitivinicolo e che non sono riproducibili come tali al di fuori dei confini nazionali”.
Il Vinitaly secondo Propaganda3
Tra un bicchiere e l’altro, abbiamo anche dato un’occhiata ai lavori che abbiamo portato a questo Vinitaly 2022. Tra gli stand realizzati dalla nostra unit Expo, una nuova bottiglia ideata da Propaganda3 Pack e un video girato dalla unit Multimedia, ci siamo dati parecchio da fare.
Progettazione e allestimento stand Vinitaly
Spazi an(gusti) – Lamole di Lamole
Partiamo dallo stand che più ci ha messo alla prova. Con una superficie di soli 8 metri quadri, realizzare lo stand per Lamole di Lamole non è stato facile. Ma noi amiamo le sfide.
Nonostante la metratura ridotta, lo stand garantisce una buona superficie espositiva per le bottiglie della cantina, due postazioni contract con tavolini e sgabelli e un ampio desk angolare per un gioioso e convinto welcome.
Rimane nascosta dietro la “quinta” un’ampia sala usata come ripostiglio e cucina, mentre volutamente visibile è l’appendimento che svolge una doppia funzione visiva: moderno lampadario da vicino e riconoscibile indicazione per attirare verso lo stand anche chi si trova lontano.
Diversi elementi guidano i sensi del visitatore verso i territori del Chianti creando un’atmosfera inconfondibile. La natura è richiamata in ogni punto dello stand. Dalle fotografie del verde toscano sulla parete di fondo ai materiali usati: legno vero e legno “camuffato”, realizzato in corten. Arrivando poi all’elegante teca collocata nell’angolo frontale del desk, in cui una bottiglia è adagiata su un letto di galestro, materiale argilloso tipico della Toscana centrale.
Uno stand per Due – Azienda agricola Tacchino + Gabriele Scaglione
Due aziende, un solo stand. L’aspetto è simmetrico per garantire l’equilibrio espositivo delle due aziende co-partecipanti. Il colore antracite si fa pacifico mediatore tra i due marchi restando neutrale e lasciando invece spazio alle gigantografie dei proprietari, paterni guardiani delle loro bottiglie di punta esposte con orgoglio nelle teche sottostanti.
La pavimentazione alterna il legno all’effetto cemento richiamando il tema del doppio, fil rouge di tutto lo stand, e guida il visitatore verso l’interno. Anche qui le due metà si specchiano: ogni partner ha a disposizione due tavoli contract e altre due teche espositive.
Restituisce ossigeno l’elemento green in verde stabilizzato, che posto al centro della parete di fondo, fa respirare l’intero stand.
Un grappolo di cantine – Agricole Gussalli Beretta
Agricole Gussalli Beretta è un gruppo che riunisce sotto un unico nome 5 aziende agricole provenienti da 5 regioni diverse. In occasione di Vinitaly 2022, AGB ha affidato a Propaganda3 la cura dell’allestimento decorativo e grafico del suo stand, la cui struttura architettonica era già stata realizzata in precedenza.
Un’infografica su pannello nero accoglie il visitatore con una cartina del Bel Paese. Biglietto da visita del gruppo è la straordinaria italianità delle sue cantine, apparentemente lontane fra loro, di fatto unite sotto la stessa bandiera.
All’interno, il verde salvia delle pareti interne dona un senso di pace e armonia, richiamando la natura anche nei suoi aspetti più liberi e selvaggi. Le pareti principali sono decorate con una texture in stile toile de jouy su cui prendono vita soggetti legati al mondo del vino e della produzione artigianale, raison d’être di AGB.
Sant’Orsola ha una nuova Casa
Durante la nostra collaborazione con Casa Sant’Orsola, mai avevamo realizzato uno stand così aperto, ampio, solare come per questo Vinitaly 2022. Le linee sottili e leggere invitano i passanti dentro quella che pare quasi una piazza per la sua intima libertà.
I profili bassi e vetrati non delimitano un’area chiusa ed esclusiva, anzi invogliano a sbirciare all’interno e a godersi, come chi è seduto sta già facendo, un attimo di meritata spensieratezza. I pannelli trasparenti sono intervallati da teche espositive in cui, a coppie, sono esposte le bottiglie di Casa Sant’Orsola.
Come il sole sulle colline piemontesi, sorge la parete di fondo a donare luminosità all’angolo bar e all’intero stand. Una versione in miniatura è ricreata dal monitor interattivo posto all’ingresso, calda accoglienza per chi (come noi) non ha saputo resistere alle tentazioni e ha deciso di godersi un buon bicchiere.
Stappare la creatività
ASTI Sant’Orsola Liberty
Per l’occasione, non potevamo che assaggiare il nuovissimo Asti Liberty, appena presentato da Casa Sant’Orsola.
La cantina piemontese si è affidata a Propaganda3 per il lancio della propria nuova creazione. In particolare, dopo aver curato l’intero packaging, abbiamo realizzato una brochure pieghevole e dei flyers da consegnare ai prospetti presenti al Vinitaly, oltre ad un video di presentazione.
Asti Sant’Orsola Liberty nasce da un antico e storico vitigno e si carica della tradizione e dell’esperienza di una grande casa vinicola. Dai grappoli di uva moscata delle colline piemontesi riesce a spremere un sapore morbido e caratteristico.
La leggiadria dei suoi profumi viene gustata ancora prima di stappare la bottiglia. Il packaging presenta decori neoclassici di un colore dorato che esalta la texture, sospesa in uno stile tra liberty e déco.
L’iconico verde acqua della capsula riporta nel presente l’identità del vino, ispirandosi agli stilemi della moda contemporanea. Innovativa è anche la delicata carta che avvolge la bottiglia, realizzata in materiale anti UV e interamente personalizzata.
Abbiamo trasportato tutto questo anche nel video di presentazione. Gli elementi neoclassici popolano le immagini, che vengono esaltate da una musica sublime, da sinuosi movimenti e da dolci transizioni.
Imbottigliamento
Si chiude un Vinitaly 2022 all’insegna delle novità, dunque.
Nel complesso, possiamo ritenere il bilancio ampiamente positivo. Anche giudicando dalle sensazioni dei nostri partner, schierati in prima linea per la ripartenza dell’Italia del vino, possiamo affermare che l’edizione più attesa di sempre abbia rispettato le altissime aspettative.
I margini di miglioramento restano ampi, ed è un bene che sia così. La ricerca della miglior versione di sé stessi, o della propria azienda, è ciò che ci stimola ogni giorno a raggiungere risultati prima impensabili.
Nel frattempo, si è appena concluso anche Prowein 2022, in programma dal 15 al 17 maggio. I bilanci non sono ancora definitivi, ma le previsioni sono ottime. In attesa di tuffarci dentro Prowein con un’altra analisi, possiamo già dirlo: l’Italia del vino è ufficialmente ripartita, e non ha intenzione di fermarsi.
Lavorare con il vino, per il vino
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