Vinitaly 2023 è stato un successone, lo dicono i numeri: 93mila presenze complessive, di cui 29.600 straniere. Alle quali aggiungiamo i 45.000+ wine lovers (+50% sul 2022) che hanno avuto il piacere di degustare i migliori vini italiani a spasso per Verona, grazie al “fuorisalone” Vinitaly and the City.
Allo stesso tempo, uno degli aspetti più interessanti di questa edizione non riguarda il numero di visitatori e operatori, ma piuttosto il rispetto dell’ambiente: Vinitaly 2023 è stata per distacco l’edizione più attenta alla sostenibilità da quando il festival è nato, nel 1967.
Proprio durante questa edizione 2023, una grande novità green arriva da una delle cantine espositrici. È la cantina toscana Lamole di Lamole, parte del Gruppo Santa Margherita, che ha presentato il primo stand carbon neutral e 100% sostenibile nella storia di Vinitaly.
Lamole di Lamole, una tradizione sostenibile
La cantina di Greve in Chianti ha una storia fatta di attenzione per l’ambiente e amore verso la propria Terra, fin dai suoi primi giorni.
Lamole di Lamole nasce su una collina molto particolare, una delle più alte del territorio del Chianti Classico, dove i vigneti più alti si trovano a 655 metri di altezza.
Il percorso verso un approccio rigenerativo, attraverso il quale si restituisce all’ambiente più di quanto si “consuma”, è partito dalla salvaguardia del territorio che circonda la cantina. In particolare, è partito dalla ricostituzione di quelle “lame” di terra, le terrazze sorrette da muretti a secco dove vengono posizionati i vigneti, che sono tipiche della zona da centinaia di anni.
Una strada della sostenibilità in continua evoluzione e ridefinizione, che oggi, nel 2023, porta Lamole di Lamole a presentare alla fiera di Vinitaly uno stand al 100% sostenibile e rigenerativo.
Lo stand di Lamole di Lamole al Vinitaly 2023
Per una cantina così immersa nella natura, ci voleva uno stand che richiamasse le colline del Chianti in ogni suo angolo.
Per questo motivo abbiamo deciso insieme a Lamole di Lamole di utilizzare il legno, materiale sostenibile per natura, per ricoprire la quasi totalità della superficie dello stand.
Tra gli altri elementi che richiamano il verde, le fotografie dei vigneti di Greve in Chianti hanno la forza di riportare subito alla mente la beatitudine creata da un bel tuffo nella natura.
Il vero elemento principe, però, si trova all’interno dell’elegante teca in vetro posta in primo piano: è il galestro, materiale argilloso tipico della Toscana centrale, che crea un accogliente letto sul quale è adagiata una bottiglia di Duelame.
Nonostante la metratura ridotta (16m2), lo stand ha tutto: una buona superficie espositiva per le bottiglie della cantina, due postazioni contract con tavolini e sgabelli in pieno stile rustico e un ampio desk angolare, porta d’ingresso che invita i visitatori di Vinitaly ad entrare nel mondo del Chianti.
Un impatto ambientale (e sociale) positivo
La sostenibilità è stata allo stesso tempo aspirazione e guida nella progettazione e realizzazione dell’intero stand.
Tutto è studiato per abbassare le emissioni, in ottica di ecodesign: il legno, protagonista dello stand, è rigorosamente certificato Pefc.
Le grafiche – create dalla nostra unit Expo – sono realizzate attraverso stampa indiretta per sublimazione, utilizzando inchiostri green senza solventi e tessuti certificati Pet provenienti da bottiglie di plastica riciclata.
Anche l’offerta food e i materiali da consegnare ai clienti sono pensati in un’ottica di tutela dell’ambiente, con la scelta dei fornitori che è dipesa prevalentemente dalla loro distanza dal polo fieristico di Verona, casa di Vinitaly, in modo da abbassare il peso dei trasporti.
Le emissioni che lo stand non è riuscito a contenere saranno compensate da Lamole di Lamole tramite un progetto di riforestazione in Guatemala, in collaborazione con ZeroCO2, creando un impatto positivo per l’ambiente e per le persone in un territorio particolarmente colpito dal cambiamento climatico.
Vinitaly – wine lovers, stand lovers e change lovers
Vinitaly nasce come evento business, anche se negli ultimi anni – con l’eccezione del 2020, anno della pandemia – è cresciuto a dismisura il “fuorisalone” Vinitaly and the City.
Inaugurato nel 2013, Vinitaly and the City è conosciuto come il paradiso dei wine lovers. Decine di migliaia di amanti del vino che attendono mesi e mesi per godere di una selezione di prodotti che, per ampiezza e ricercatezza, non ha paragoni, in Italia e nel mondo.
Quando le degustazioni, poi, sono liberamente sparse per le piazze e i vicoli di una città magnifica come Verona, i wine lovers si sentono ancora più coinvolti e coccolati.
All’interno dello spazio di Veronafiere, invece, Vinitaly è il mondo degli operatori business, dei proprietari di cantine che a loro volta amano – e vivono – il vino come nessun altro.
Le cantine e le aziende del vino che partecipano a Vinitaly sono tantissime: per questo è importante farsi spazio (e attirare l’attenzione) all’interno della fiera. E come farsi notare tra oltre 4.000 operatori, in un modo che attiri immediatamente l’attenzione su tutto ciò che la cantina o l’azienda espositrice rappresenta?
Secondo noi, con uno stand. Ed è qui che entriamo in gioco noi “stand lovers“, che con grafiche e progettazioni sempre nuove, amiamo esprimere l’anima di un’azienda in pochi metri quadri.
Amiamo molto anche un’altra cosa: l’ambiente. E questa edizione 2023 di Vinitaly ha visto protagonisti proprio i “change lovers“, gli amanti del cambiamento positivo.
Un terzetto di aziende attente alla sostenibilità: Lamole di Lamole, ZeroCO2 e Propaganda3, unite per rendere anche un evento con una storia decennale come Vinitaly un’occasione per portare l’attenzione sulla sostenibilità e sulla salvaguardia del nostro pianeta.
Perché quando la Terra sta bene, anche noi, che siamo suoi ospiti, stiamo bene con lei.
Progettare il vino, vivere il vino
Vuoi esplorare altri stand che abbiamo progettato per aziende del vino?
Dai un’occhiata a tutte le cantine che abbiamo seguito per Vinitaly, oppure al Wine Bar che abbiamo progettato per Ca’ del Bosco al Salone del Mobile.