Spesso si parla di User Experience (UX) e di come esistano dei trucchi per renderla più “efficace” misurandola solo in termini numerici: ottenere più clic, mantenere gli utenti più a lungo sulle pagine, convertire di più. Tutti dati che hanno a che fare con un ritorno economico, e che promettono di regalare “la UX perfetta per portare gli utenti dove vuoi, come vuoi, quando vuoi!”.
Un approccio estremamente capitalistico e individuale che intende migliorare le performance di un particolare prodotto digitale, ingannando l’utente e senza tenere conto delle conseguenze generate da un prodotto progettato con queste idee in mente.
Proprio come il capitalismo, la UX è caratterizzata dalla saturazione del mercato, da una forte attenzione alla crescita finanziaria, dalla mercificazione e dall’automazione. Le aziende esercitano un’influenza significativa sull’economia e sulla società e i designer non dovrebbero spingersi troppo oltre quando sostengono le esigenze degli utenti. Partendo da qui potremmo aprire un discorso infinito, che ha a che fare con l’etica e con gli inganni.
Ma prima facciamo un passo indietro: che cos’è la UX?
Cos’è l’UX (User Experience) e perché è importante
Quando si parla di UX, si parla di User Experience, un approccio al design che tiene in considerazione l’utente nel momento in cui si interfaccia con una piattaforma, un sito o un’app mobile. Lo stesso concetto si può riscontrare nella progettazione di prodotti, come ad esempio la scelta di inserire il pulsante rosso su un telecomando per indicare un’azione importante, definita in gergo “distruttiva”.
In particolare il design dei telecomandi ha però parecchie problematiche, una tra tante la quantità eccessiva di tasti che rimangono per gran parte del tempo inutilizzati.
Riconoscere i rischi dell’UX Design
I prodotti digitali si stanno evolvendo più velocemente di quanto possiamo progettare, aprendo lo spazio alla proliferazione di agenti dannosi e modelli ingannevoli. Come possono il design, e l’industria tecnologica in generale, essere all’altezza del suo ideale dichiarato di “migliorare la vita delle persone”? Come possiamo fare più attenzione ai potenziali problemi relativi alla privacy, ai diritti e all’inclusione?
I nuovi ecosistemi informativi, come VR e AR, così come lo tsunami di prodotti portato dall’intelligenza artificiale, richiedono ai progettisti di rieducarsi e di essere sempre un passo avanti in modo da poter prendere decisioni sui prodotti che non danneggino altre persone. Il modo migliore per prepararsi è fare uno sforzo attivo per essere informati ed educati sugli sviluppi tecnologici, giuridici e sociali che accadono intorno a noi.
Una questione di psicologia
In un mondo ideale, i “growth designer” creano esperienze utente che guidano la crescita del business seguendo principi etici. Tuttavia, creare e mantenere questo equilibrio tra crescita ed etica, di questi tempi, è una delle più grandi sfide che un progettista deve affrontare.
I cosiddetti trucchi psicologici hanno una reputazione negativa. E non è una sorpresa.
Pensa all’ultima volta che ti sei imbattuto/a in un trucco “intelligente”: forse quando stavi cercando di annullare l’iscrizione a una newsletter a cui non volevi iscriverti, o quando la prenotazione di un volo low cost è diventata complicata a causa di numerosi upsell.
Questa confusione viene creata attraverso pulsanti, call to action, pop-up invasivi e spesso persuasivi. L’utente si trova quindi in una situazione in cui la sua navigazione incontra diversi ostacoli, ambigui e senza aver chiara la destinazione dei suoi click.
L’accessibilità, fondamentale per la UX
L’accessibilità dovrebbe essere incorporata nel processo di sviluppo di qualsiasi prodotto o servizio in costruzione, non come un ripensamento finale. I prodotti sono sempre pensati per il “cliente target”, ma dovremmo pensare anche a chi viene (in)volontariamente escluso. Spesso si tratta di persone con disabilità.
Ad esempio, il design dei siti web non è sempre ottimizzato per le persone con problemi di vista, nonostante secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità almeno 1 miliardo di persone siano cieche o ipovedenti.
Trasparenza ed equilibrio
Progettare eticamente significa anche garantire trasparenza in modo che gli utenti possano fare scelte informate. Questo include, ad esempio, l’inserimento per gli utenti di modalità chiare per rinunciare facilmente alle iscrizioni. Come designer, bisognerebbe inoltre essere consapevoli che anche soltanto i caratteri e i colori che si utilizzano possono influenzare l’utente.
Il design etico fallisce nel momento in cui viene oltrepassato il limite di prendere decisioni apparentemente immotivate che servono gli interessi dell’azienda piuttosto che quelli dell’utente. È una costante sfida dove si tratta di trovare un giusto equilibrio tra il fornire completa libertà agli utenti ed il prendere tutte le decisioni per loro.
Cosa significa creare una UX inclusiva
In generale, creare prodotti etici ed inclusivi significa in primo luogo facilitare la fruizione dei contenuti per gli utenti. Un’azione utile da fare, prima di iniziare un progetto, è fermarsi a pensare a tutti i potenziali fruitori del nostro prodotto (in particolare a persone ipovedenti, con disabilità o con difficoltà linguistiche) e chiedersi: “ma questa persona, riuscirà a visualizzare correttamente la mia piattaforma, il mio sito o la mia app?”
Se la risposta a questa domanda è sì, allora abbiamo creato una UX inclusiva, perché soddisferà le esigenze del maggior numero possibile di utenti. In questa procedura possiamo farci aiutare, se ne abbiamo la possibilità, proprio dalle stesse persone che potrebbero avere difficoltà a fruire i nostri contenuti.
Ad esempio, raccontando una nostra esperienza con un cliente, quando abbiamo progettato il sito web di Eurosteel abbiamo coinvolto una persona ipovedente nel processo di realizzazione; questo ci ha aiutato tantissimo a creare un sito interamente accessibile ai non vedenti.
Progettare con rispetto: il design etico
Ora scopriamo il passo numero due, quello relativo all’etica, dove è la trasparenza a farla da padrone. Mentre progettiamo il nostro sito o la nostra app, se abbiamo evitato di inserire pulsanti poco chiari, pop-up che compaiono all’improvviso, banner invisibili e altri elementi potenzialmente ingannevoli, siamo già a metà dell’opera.
E se ci siamo impegnati per disporre in modo chiaro e semplice i nostri contenuti all’interno delle pagine, allora la nostra opera sarà completa, avendo rispettato una UX che oltre ad essere inclusiva, sarà anche etica.
Ci sarebbe un ulteriore passo, spesso sottovalutato, ma di vitale importanza se parliamo di etica e rispetto delle persone: la tutela dell’ambiente in cui le persone stesse, in quanto abitanti della Terra, hanno la loro casa e vivono la loro vita. Con questo pensiero in mente ci piace progettare siti web seguendo una filosofia eco-friendly, dove riduciamo al minimo le emissioni e ci impegniamo per compensarle attraverso piccoli progetti di riforestazione.
Per scoprire di più su come progettare un sito leggero, etico ed ecologico, visita la nostra pagina dedicata all’Ecodesign.