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Netflix, la Franciacorta e la logica “rubata” ai social media.

Come l’estetica dei social influenza i non-social: i casi Netflix Fast Laughs e Festival Franciacorta in Cantina.

 

Netflix Fast Laughs (Risate Lampo)

Le Risate Lampo di Netflix sono finalmente arrivate anche in Italia!

Si tratta di una nuova feature introdotta da Netflix che prende in prestito elementi tipici dei social media come l’interattività, l’immersività e la User Interface pulita e intuitiva.

Fast Laughs è un feed in pieno stile Tiktok adottato da Netflix come sua ultima novità: un ulteriore tentativo di rilancio del colosso dello streaming dopo l’esperienza (non troppo positiva, qui i dati) dei Netflix Games, disponibili dall’autunno 2021.

 

Come funziona Fast Laughs?

Fast Laughs attinge dall’estetica dei social media resa famosa da TikTok, attraverso un formato a tutto schermo verticale, l’assenza di tasti invasivi e il feed in auto-scroll, per catturare i suoi utenti con clip divertenti di 30 secondi tratti da film, serie tv e stand-up comedies parte del catalogo Netflix.

I tasti, sul lato destro dello schermo, permettono di passare alla clip successiva oppure tornare a quella precedente, condividere quelle d’interesse, reagire con il pulsante “LOL”, aggiungere un titolo alla propria lista e riprodurre direttamente il film, la serie o lo show da cui è tratta la scena.

Netflix fast laughs

Fonte: Netflix.

 

Ma Risate Lampo non è l’unico caso in cui l’estetica dei social media influenza altre applicazioni al di fuori del mondo social.

 

La socialification: come i social media trasformano i non-social media

Che si tratti di siti web, app o servizi digitali, i social media hanno avuto un ruolo cruciale nella loro trasformazione, in particolare per quanto riguarda le loro comunicazioni, o caratteristiche come l’interattività, l’interfaccia e l’estetica.

Possiamo affermare con sicurezza che quello in corso sia un vero e proprio cambio di paradigma: gli effetti della socialification sono sempre più concreti e tangibili.

Prendiamo come esempio le comunicazioni con clienti e potenziali leads. I messaggi che oggi le aziende inviano ai propri customers non sono più freddi, impersonali, chiaramente rivolti ad una massa indefinita, ma caldi, su misura, multicanale e personalizzati in base agli interessi del singolo utente.

Perché proprio di interessi si parla, quando l’argomento sono i social media. Il cambiamento concettuale riguarda proprio questo aspetto: invece che raccogliere i dati lasciati dall’utente durante la sua navigazione su un sito web, ora si cercano di intercettare i suoi interessi, con l’obiettivo di proporre, esattamente come succede sui social, i contenuti più pertinenti e potenzialmente interessanti per quel particolare visitatore. Ottenendo, in questo modo, la sua fiducia, e aumentando esponenzialmente la sua propensione verso l’acquisto dei prodotti o servizi offerti.

Social media applicazioni

Fonte: Ingram Micro.

 

Oltre alle comunicazioni, sono cambiate molto anche le modalità con le quali il potenziale cliente interagisce con i brand attraverso i loro siti e app. I canali sono sempre più giocosi ed engaging, e riescono ad invogliare gli utenti ad interagire e divertirsi, generando un primo embrione di quella fiducia di cui parlavamo poco fa. Non a caso, i siti web oggi si popolano di questionari, form, polls bottoni che ricordano quelli dei social, risultando altrettanto efficaci.

Per non parlare degli aspetti estetici e di navigazione, quelli che, tra tutti, sono i primi che balzano all’occhio. Giorno dopo giorno, diventa sempre più importante offrire ai propri visitatori una User Interface (UI) pulita, semplice e funzionale, garantendo loro una User Experience (UX) fluida, piacevole e immersiva. Per raggiungere tali obiettivi, non resta che prendere spunto da chi, sotto questi punti di vista, ha fatto scuola: i social media.

 

Usare l’interattività per creare engagement

Abbiamo parlato di come l’interattività sia fondamentale per creare in un potenziale cliente interesse, curiosità, divertimento, in una parola: engagement. I dati relativi all’utilizzo giornaliero dei social media, con tutti i pro e contro del caso, sono il manifesto di come un alto livello di engagement sia in grado, in alcuni casi, di mantenere per ore e ore un singolo utente incollato allo schermo a consumare un contenuto dopo l’altro.

L’interattività comunque, nella maggior parte dei casi, non è fine a se stessa. Coinvolgere l’utente ha uno scopo ben preciso: per un brand che punta a costruire relazioni durature ed intime con i propri clienti, stimolare questi ultimi ad interagire con i contenuti offerti crea un sistema di fiducia reciproca, di possibilità espressiva, di valorizzazione dell’opinione del cliente che nel medio-lungo periodo si trasformerà nella tanto agognata brand loyalty.

interattività sito web

 

Sono tantissimi gli esempi di siti web, app e servizi digitali che nel corso degli ultimi anni hanno reso i loro contenuti più interattivi, modellandoli sugli esempi virtuosi offerti dai social media. Uno in particolare però, mentre in studio era in corso un’intensa sessione esplorativa alla caccia di novità dal mondo digital, ci ha colpiti e affascinati più degli altri.

Stiamo parlando del sito web creato in occasione del Festival Franciacorta in cantina, in programma per due weekend consecutivi, il 10-11 e il 17-18 settembre nella terra resa famosa dall’omonimo spumante.

Aprendo l’homepage, veniamo immediatamente catapultati all’interno di un vigneto franciacortino, immersi nel profumo dei prati e coccolati da una brezza fresca che ci solletica la pelle. Già nel pieno del nostro sogno, un bottone con scritto “Inizia il Test” ci invita a scoprire di più lanciandoci direttamente in fase REM e rendendoci tutti e tutte Shiny Happy People.

festival franciacorta in cantina

Cliccando sul bottone, si apre un questionario di 11 domande che ci chiedono cosa ci piace fare e quali sono le nostre passioni. Ci offrono proposte e inviti, indagando come sarebbe, per noi, una giornata perfetta in Franciacorta, e cercando di assecondare i nostri desideri come in un sogno vigile.

Il sito tiene conto delle risposte, presentate non a caso in modo interattivo e con un’estetica mobile, e le rielabora attraverso le preferenze espresse in un itinerario Google Maps le cui tappe sono, a seconda dei casi, cantine, ristoranti, rivenditori al dettaglio di prodotti DOC, musei, parchi, percorsi naturalistici e altri luoghi di interesse.

Analizzando le risposte, il sistema “matcha” l’utente all’itinerario più adatto alle sue preferenze (!), scelto tra 10 percorsi diversi. Gli itinerari possibili sono: Foodie, Wine Lovers, Bio/Sostenibilità, Arte/Cultura, Avventura, Sport, Wellness, Family & Pets, Shopping, Natura.

L’itinerario perfetto per il team di Propaganda, secondo il test, è Bio/Sostenibilità.

 

User Interface (UI) e User Experience (UX)

Tornando all’altro caso di studio, è Netflix stessa a dichiarare di aver preso spunto, per creare l’interfaccia di Fast Laughs, dai social media.

“Volevamo dare ai nostri iscritti un modo divertente, veloce e intuitivo per scoprire titoli del nostro catalogo, lasciando che questi momenti comici cross-genere parlassero da sé, in un’esperienza mobile-native a schermo intero” il commento del colosso di Los Gatos, California in occasione del lancio di Fast Laughs. “Abbiamo lavorato duro per tagliare lo stretto necessario in un design di User Interface volutamente minimalista, dalla barra trasparente alla possibilità di reagire sul momento (“LOL”) e pianificare la prossima risata aggiungendo il titolo alla propria lista”.

Leggendo le parole evidenziate in bold, la volontà di Netflix è chiara: attingere dai social come migliori esempi di User Interface non invasiva, di esperienza di navigazione fluida, di interattività e di design minimalista, funzionale e immersivo.

user interface user experience

Fonte: BootCamp.

 

Proprio l’immersività e l’estetica mobile sono i temi che mancano ancora all’appello. Analizziamoli insieme nel prossimo paragrafo.

 

Immersività ed estetica mobile

Sia per quanto riguarda Fast Laughs che per il Festival Franciacorta in Cantina, l’interfaccia è molto influenzata dall’estetica mobile: dominano la scena contenuti visuali di alta qualità, arricchiti da bottoni che invitano all’interazione, mentre i testi sono ridotti all’essenziale.

Nel caso del questionario, poi, interviene un feature squisitamente mobile: lo swipe. Per esprimere la propria preferenza, invece che rispondere cliccando sulle risposte “” o “no”, l’utente può fare swipe a destra e sinistra per essere matchato alla migliore soluzione possibile. Questa soluzione aumenta la componente interattiva, contribuendo a movimentare l’esperienza di navigazione e aumentare l’engagement.

Tornando ora a fattori puramente estetici, è interessante anche la scelta degli organizzatori del Festival (e di chi ha realizzato il sito web): presentare le immagini che compongono le cards delle 11 domande sempre in formato verticale, anche da PC. Potrebbe essere, secondo noi, un tentativo di mantenere alti (a livelli “da mobile”) il ritmo di interazione e l’engagement anche quando ci si connette da PC e altri dispositivi.

 

I nostri consigli per una visita in Franciacorta

Visitare la Franciacorta è un’esperienza unica, che varrebbe la pena fare tutti i giorni.

Quando al fascino di questa terra inconfondibile si aggiunge anche un evento come il Festival Franciacorta in Cantina, tutto viene amplificato: l’accoglienza che da sempre contraddistingue le cantine, i ristoranti e le strutture ricettive e ricreative della zona aumenta ancora più del solito.

Il questionario proposto dal Festival è un’idea innovativa e secondo noi pienamente riuscita, che siamo sicuri contribuirà a portare ancora più visitatori nei due weekend dell’evento.

Preferisci comunque avere dei consigli elaborati al 100% da umani, che peraltro conoscono la Franciacorta come le proprie tasche? Lasciamo qui di seguito i nomi di 3 strutture presenti al Festival in cui, te lo assicuriamo, i proprietari trattano ogni visitatore come l’ospite più caro che abbiano mai avuto.

 

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